Quando lo sport diventa una necessità

Il termine più corretto, anche se poco carino, è droga: si arriva ad un punto in cui lo sport dà assuefazione. Non ne possiamo fare a meno.
Se non andiamo a correre, a nuotare, in bici, in canoa, a fare una partita di tennis o a spinning, ci manca l'aria.
Se non abbiamo fatto almeno "le due bracciate in piscina" oppure "la mezz'oretta di corsa al mattino" o "un giretto di bike veloce", è come se la nostra giornata fosse incompleta.

Ci danno dei fanatici: dicono che siamo esagerati, che non serve mica fare movimento ogni ogni ogni ogni giorno, che se ne potrebbe fare a meno. "Ma se sei andata ieri a nuotare devi andare anche oggi a correre?". La risposta è: Si'. Ieri era ieri. Oggi è oggi!
Oppure quando ci si sente chiedere: "Ma è proprio necessario che tu esca in bici anche oggi?". La risposta è: SI', è necessario.

La sensazione di benessere pieno, di soddisfazione, di appagamento dei sensi che abbiamo dopo aver praticato sport è davvero incredibile: stiamo bene con noi stessi e con chi è vicino a noi. Raggiungiamo quella sorta di pace dei sensi che ci riempie, che ci sazia. Potremmo affrontare qualsiasi cosa.

E se non dovessimo riuscire a fare nulla, sopratutto quando ci siamo prefissati di allenarci..ah...è un disastro infinito. Prima arriva il senso di rabbia per non aver, per esempio, nuotato. Poi arriva il senso di colpa per aver saltato l'allenamento. Poi subentra quel nervoso nelle gambe che non ci fa stare fermi nemmeno a cena, nemmeno sul divano. E infine la finta stanchezza che ci fa trascorrere la notte tra il sonno e la veglia ad occhi spalancati.

Alla fine, è tutto nella nostra testa. Questa esigenza è sì fisica, ma anche psicologica: non possiamo rinunciare a qualcosa che ci fa stare bene come un cioccolatino a fine pasto o un piatto di spaghetti al pomodoro. Perché privarci di questa magnifica sensazione?

Forse ho enfatizzato troppo la descrizione, ma per chi pratica sport con regolarità, la realtà è questa. Abbiamo dentro la passione per lo sport e ci piace tantissimo poter condividere questo credo con i nostri amici e compagni di avventura. Anche se a volte lo sport è sacrificio, è fatica, è rinuncia.

Solo una cosa ci può davvero fermare: e non si tratta del mare mosso se stiamo nuotando o della pioggia mentre andiamo in bici. NO.
L'unica cosa che mi ferma è l'amore: per la nostra famiglia, per i nostri figli, per il nostro compagno/a. Qui possiamo fare un'eccezione.
In quel caso basta uno sguardo per abbandonare la borsa della piscina per terra e lanciarsi in un abbraccio senza fine.

Chi di voi è "così", alzi la mano.

Federica






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